" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "

" O MARIA CONCEPITA SENZA PECCATO, PREGA PER NOI CHE RICORRIAMO A TE! "
"Piena di grazia Ti chiamo perchè la grazia Ti riempie; e se potessi, molta più grazia Ti darei. Il Signore è con Te, anche più di quanto Tu sia con Dio; la Tua Carne non è più Carne Tua, il Tuo Sangue è per due. E benedetta sarai tra tutte le donne, perchè, se sei Madre di tutti, chi potrebbe non amarTi?"

17 marzo 2012

LA PREGHIERA DEL FARISEO E DEL PUBBLICANO di padre Giulio Maria Scozzaro

Molti cattolici affermano di credere in Dio ma non pregano né frequentano i Sacramenti. Si autogiustificano per il solo fatto di credere in Dio! Si convincono anche a livello inconscio di possedere una Fede che giustifica anche i più gravi peccati.

Si agisce come il fariseo nel Tempio che è lui stesso a darsi l’assoluzione e a gloriarsi, infamando il pubblicano.

La litania del fariseo nel Tempio è precisa, non manca nulla, manca solo la verità. Si inganna e gioisce del suo stesso inganno, addirittura si avvicina più avanti come uno che è veramente giusto e perfetto. Elenca le sue opere che comunque doveva pagare e nella sua esaltazione dice a Dio cosa deve fare. Il fariseo si fa lui dio, egli obbedisce a sè stesso, è diventato un idolo ed è caduto nell’apostasia.

La superbia del fariseo lo acceca e non gli permette di fare il bene. Vive nel male e si compiace di questo. Ma è convinto di essere nel giusto, di non peccare mai, di affermare sempre le cose giuste e di avere ragione su tutti e tutto. In questa società molti non agiscono forse così? Peccano gravemente, hanno l’intelletto oscurato e la ragione sfasata eppure osano vantarsi di sapere tutto e di vivere come buoni cristiani.

La superbia della vita è una delle tre concupiscenze, è l’ostentazione di una sicurezza morale falsa e menzognera, la pretesa vertiginosa di decidere da sé ciò che è bene e ciò che è male misurando tutto l’ambito morale con il metro assoluto della propria coscienza, tanto certa quanto erronea perché svincolata dalla legge eterna naturale inscritta dal Creatore in ogni uomo”.

Nel fariseo la superbia della vita regnava meschinamente.

Molti cattolici pregano in modo esaltato eppure pensano di compiere grandi cose nel nome di Gesù. “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?” (Mt 7,22). Vivono nell’inganno e non se ne accorgono perché i loro maestri sono anch’essi lontani dalla vera preghiera, come quella che viene insegnata dalla Madonna a Medjugorje in quasi tutti i messaggi.

E a quelli che diranno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel Tuo Nome”, Gesù risponderà: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da Me, voi operatori di iniquità”. Questo riguarda quelli che seguono sè stessi e non la volontà di Gesù; non si preoccupi chi adesso legge e si sente mancante in qualcosa. Quelle parole Gesù le dirà a quanti hanno seguito la propria volontà, ignorando deliberatamente quella di Dio.

Discorso diverso è per il pubblicano, peccatore perché esattore delle tasse per conto dei romani. Nel Tempio egli si dichiara peccatore ed invoca la misericordia di Dio; in questo modo fu perdonato dai peccati, mentre il fariseo non ricevette ascolto da Dio.

Noi tutti ci stiamo sforzando, giorno dopo giorno, di mortificare la superbia e di lasciare vivere lo Spirito di Dio, per compiere la Sua volontà, diventare buoni cristiani e apostoli della Sua Misericordia.Questo è il nostro cammino, abbandonati fra le braccia della Madonna, sicuri che ci conduce nel Cuore di Suo Figlio Gesù.

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